Certificazione caldaia, o dichiarazione di conformità: chi la rilascia?
Installare una caldaia all’interno di un’unità immobiliare, o anche solamente sostituire un modello vecchio dell’apparecchiatura, richiede necessariamente il rilascio di una certificazione di conformità, anche nota come “dichiarazione di conformità”.
Stiamo parlando di un documento obbligatorio normato da un decreto apposito.
Ad oggi, la normativa alla quale fare riferimento è quella relativa al Decreto ministeriale n. 37 del 22 gennaio 2008, con annesse le integrazioni e modifiche.
In questo articolo vediamo chi deve rilasciare la certificazione caldaia, o dichiarazione di conformità, e quali sono le caratteristiche del documento. Facciamo un approfondimento dettagliato, in modo tale da rispondere accuratamente ad ogni domanda sull’argomento.
Cos’è la certificazione caldaia?
Partiamo da alcune generalità.
Quando si parla di “certificazione caldaia” o “dichiarazione di conformità” si fa riferimento a un documento che viene rilasciato obbligatoriamente per certificare che un determinato impianto, dopo essere stato installato, è perfettamente a norma di legge, conforme cioè a qualsiasi obbligo o normativa tecnica di riferimento.
La dichiarazione di conformità della caldaia va redatta specificamente in tre copie: una verrà consegnata a chi utilizzerà l’impianto, o al soggetto che ha commissionato l’installazione o la modifica dello stesso, un’altra verrà destinata allo Sportello Unico dell’Edilizia, con riferimento al Comune nel quale l’impianto è ubicato; la terza, invece, servirà per poter attivare la fornitura delle varie utenze.
A cosa serve la certificazione della caldaia?
Il fine ultimo della dichiarazione è comunicare che i lavori eseguiti da un tecnico, o più tecnici, sono stati realizzati in modo impeccabile.
Il rilascio del documento, dunque, è obbligatorio sempre. Questo vale sia nel caso in cui l’impianto sia stato installato da zero, sia nel caso in cui si sia proceduto con la sostituzione dello stesso; anche una modifica della caldaia richiede la produzione della dichiarazione di conformità, discorso valido per qualsiasi altro impianto dell’abitazione: riscaldamento, idraulico, impianto d’allarme, ecc.
Chi rilascia il certificato di conformità della caldaia?
Quali sono le figure che sono preposte alla produzione ed al rilascio della certificazione della caldaia?
Il rilascio della certificazione della caldaia è effettuato dall’impresa che si è impegnata ad installare l’impianto, a realizzarlo – o anche modificarlo – e a collaudarlo. Il rilascio dovrà avvenire obbligatoriamente.
A tal proposito, però, è necessario fare delle precisazioni.
Non è affatto detto che chiunque realizzi l’installazione o la riparazione della caldaia debba rilasciare appositamente la dichiarazione di conformità. È certamente vero che i tecnici impegnati in operazioni simili sarebbero tenuti a farlo, ma è altrettanto vero che, nel caso in cui siano privi di abilitazione, non hanno alcuna facoltà di procedere con il rilascio del documento.
Cosa si intende per “abilitazione”?
Il termine fa riferimento a tutti quei requisiti professionali che, se rispettati, danno o meno la possibilità di un riconoscimento, una sorta di lasciapassare per l’esecuzione di lavori determinati.
I requisiti, che le ditte o i tecnici dovranno possedere per poter rilasciare la dichiarazione di conformità, sono elencati nel decreto di riferimento numero 37 del 2008, all’articolo 4.
Ecco per quale motivo, ai fini di una maggiore garanzia operativa, è di fondamentale importanza verificare anzitempo la presenza dell’abilitazione presso l’azienda – o il tecnico – contattata per l’installazione della caldaia.
Quando è obbligatoria la dichiarazione di conformità?
La dichiarazione di conformità è obbligatoria quando si installa un nuovo impianto.
Oltre a questo:
- la dichiarazione di conformità dovrà essere prodotta nel caso in cui i proprietari di un appartamento intendano richiedere il cosiddetto certificato di agibilità dell’immobile, nel caso in cui si debba procedere con una locazione o una vendita.
- Nel paragrafo precedente si è fatto riferimento alla necessità di produrre tre copie della certificazione. Una di queste verrà utilizzata esattamente per far partire l’iter per l’allaccio delle utenze dell’abitazione, operazione che incontrerà un ostacolo nel caso in cui il documento non sia stato rilasciato.
- Nel caso di modifica parziale dell’impianto la dichiarazione di conformità, anche se sarà relativa alla parte variata dovrà garantire la sicurezza dell’intro impianto.
- Nel caso di consegna di una pratica antincendio la dichiarazione di conformità è inderogabile.
Cosa accade invece nel caso in cui si sostituisce un vecchio modello della caldaia con un impianto nuovo di zecca?
In molti pensano che una simile operazione tecnica non richieda affatto il rilascio della certificazione. Tuttavia, è necessario sciogliere qualsiasi dubbio sulla questione.
Anche nel caso in cui si proceda con la sostituzione dell’intera caldaia, i tecnici (abilitati) che si occuperanno delle operazioni dovranno rilasciare obbligatoriamente la dichiarazione di conformità.
Il discorso è simile anche qualora si procedesse con la modifica di una parte specifica dell’impianto: in un frangente di questo tipo si agirà come in precedenza, ossia con il rilascio della certificazione apposita da parte di coloro che hanno eseguito l’intervento.
Il mancato possesso della dichiarazione, dunque, comporterà una serie di conseguenze a catena, a partire dall’impossibilità degli utenti di richiedere l’allaccio delle varie utenze.
Quanto costa la certificazione della caldaia?
In realtà, la dichiarazione di conformità non ha alcun costo. Chi procede con l’installazione dell’impianto non dovrà fare altro che rilasciare il documento senza richiedere un corrispettivo in denaro – per il semplice fatto che non è tenuto a farlo.
Discorso differente nel caso in cui si debba certificare un impianto più antiquato (antecedente al 2008) e sprovvisto della certificazione apposita. In questo frangente, la dichiarazione di conformità potrà essere sostituita con la “dichiarazione di rispondenza”, un documento che dovrà essere redatto da un tecnico.
La dichiarazione di rispondenza potrà essere rilasciata dopo che saranno state effettuate verifiche adeguate, e il rilascio della stessa prevedrà un costo che potrà variare in base alle caratteristiche dell’impianto.
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